TECNICHE PER EVITARE DISTRAZIONI DURANTE LO STUDIO

Lo studio richiede concentrazione, attenzione e un approccio paziente e dedicato. Tuttavia, nell'era digitale frenetica di oggi, le distrazioni sembrano essere in agguato in ogni angolo, pronte ad allontanarci dai nostri materiali di studio. Se trovi difficile rimanere concentrato/a ed evitare distrazioni mentre studi, non temere! In questo articolo, esploreremo tecniche efficaci che possono aiutarti a creare un ambiente privo di distrazioni, massimizzare la tua produttività e raggiungere il successo accademico.

1. Crea uno spazio di studio

Avere uno spazio di studio designato può fare miracoli per la tua attenzione e concentrazione. Scegli un'area tranquilla, ben illuminata e priva di potenziali distrazioni. Prendi l'abitudine di studiare costantemente in questo spazio dedicato, poiché il tuo cervello inizierà ad associarlo a un lavoro mirato, migliorando la tua capacità di concentrazione.

2. Disattiva le notifiche

Gli incessanti ronzii e le notifiche dei nostri dispositivi possono rapidamente far deragliare la nostra concentrazione. Quando studi, silenzia il telefono o mettilo in un'altra stanza. Disattiva le notifiche sul tuo computer o utilizza app che bloccano i siti Web e le piattaforme di social media che distraggono durante le sessioni di studio. La creazione di una zona priva di tecnologia ti consente di immergerti completamente nell'attività da svolgere.

3. Usa la tecnica del blocco del tempo

Il blocco del tempo comporta la divisione del tempo di studio in blocchi specifici dedicati a materie o compiti diversi. Assegna periodi specifici per lo studio mirato e designa pause intermedie. Durante i blocchi di studio, elimina tutte le distrazioni e impegnati a lavorare esclusivamente sull'argomento assegnato. Sapere di avere delle fasce orarie dedicate per le pause e le attività del tempo libero può aiutarti a rimanere motivato e concentrato durante le sessioni di studio.

4. Pratica la tecnica del pomodoro

La Tecnica del pomodoro è un metodo di gestione del tempo che prevede di lavorare in brevi periodi di intensa concentrazione, seguiti da brevi pause. Imposta un timer per 25 minuti e dedica tutta la tua attenzione allo studio durante quel periodo. Una volta che il timer si spegne, fai una pausa di 5 minuti per ricaricare. Dopo aver completato quattro cicli consecutivi, premiati con una pausa più lunga. Questa tecnica aiuta a mantenere la concentrazione, suddivide lo studio in parti gestibili e combatte il burnout.

5. Crea un elenco di cose da fare

Prima di iniziare a studiare, crea un elenco di cose da fare delineando le attività che devi svolgere. Dai la priorità alle attività più importanti e impegnative per prime. Suddividere la sessione di studio in elementi più piccoli e utilizzabili non solo ti aiuta a rimanere organizzato, ma fornisce anche un senso di realizzazione mentre controlli le attività completate. Questo metodo ti aiuta a rimanere in pista e riduce la probabilità di distrarti.

6. Pratica la consapevolezza e la meditazione

Le tecniche di consapevolezza e meditazione possono migliorare significativamente la tua capacità di concentrazione ed evitare le distrazioni. Prima di immergerti nella tua sessione di studio, prenditi qualche minuto per sederti in silenzio, concentrarti sul tuo respiro e lasciar andare ogni pensiero frenetico. Impegnarsi in esercizi di consapevolezza può aiutare a calmare la mente, migliorare la concentrazione e coltivare la consapevolezza delle distrazioni man mano che si presentano, permettendoti di reindirizzare la tua attenzione sui tuoi studi.

7. Prenditi cura dei bisogni fisici

Il tuo benessere fisico gioca un ruolo cruciale nella tua capacità di concentrazione. Assicurati di essere ben riposato, idratato e di aver consumato un pasto nutriente prima di studiare. Evita di studiare per lunghi periodi senza fare pause. Allunga le gambe, fai qualche esercizio leggero o pratica tecniche di rilassamento durante le pause per ringiovanire il tuo corpo e la tua mente. Prendersi cura dei propri bisogni fisici riduce la probabilità di distrazioni causate da disagio o affaticamento.

8. Trova un partner responsabile

Richiedi il supporto di un compagno di studio o di un partner responsabile che condivida il tuo impegno a rimanere concentrato. Stabilite insieme gli obiettivi di studio, create un programma e responsabilizzatevi a vicenda. Fare un bel ripasso con qualcuno che condivide obiettivi simili può fornire motivazione e aiutarti a rimanere in carreggiata.

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7 SEMPLICI TRUCCHI PER CRESCERE BAMBINI BILINGUE

Essere bilingue è davvero un dono: imparare da piccoli una lingua è semplice e immediato, ed è per questo che molte famiglie puntano sul bilinguismo con i propri bimbi e bimbe, fin da quando sono neonati.

E non si tratta solo delle famiglie internazionalmente miste, ovvero quelle formate da genitori che parlano una lingua madre diversa. Anche le mamme e i papà che parlano principalmente entrambi l'italiano vorrebbero insegnare ai propri bimbi e bimbe una lingua diversa sin dai primi anni di età.

Soprattutto, capita nel caso di mamme e papà che parlano una seconda o una terza lingua, che leggono libri non solo in italiano e che guardano la tv in lingua originale. Quando arriva un bambino in famiglia, è normale mantenere queste abitudini. Ma non basta: se, infatti, ai bambini non viene insegnata la seconda lingua, ci si ritroverà molto spesso a tornare indietro, proponendo libri e tv in italiano perché i bimbi non capiscono. Da qui la scelta: parlare nella seconda lingua fin dai primi mesi è un'ottima idea per non stravolgere le routine, dando allo stesso tempo la possibilità ai bimbi di imparare un idioma che sarà loro utile per tutta la vita.

Ecco quindi qualche trucco per rendere il bilinguismo con i bambini più semplice, ovvero piccoli consigli per crescere bambini bilingui adottando routine e abitudini familiari per parlare una seconda lingua senza difficoltà.

PARLARE NELLA SECONDA LINGUA DIVIDENDOSI I COMPITI

Questo riesce facile ai genitori che parlano come lingua madre un idioma diverso dall'italiano. Il genitore che parla la seconda lingua può utilizzare con i bambini esclusivamente quest'ultima, lasciando l'italiano all'altro genitore.
Lo stesso consiglio vale anche per le famiglie che parlano di base l'italiano: uno dei due genitori può cercare di parlare sempre nella seconda lingua, almeno con i bambini. In questo modo, si creerà una sorta di "divisione" che toglie confusione (anche se la confusione non deve fare paura! I bambini non imparano meno l'italiano perché sono bilingui!) e soprattutto risulterà più semplice trovare il tempo per parlare nella seconda lingua. Non basta infatti dire "ok, gli parliamo in inglese, o in spagnolo". Se non ci si dà delle regole, non si agisce con costanza. Dare a uno solo dei due genitori il compito di usare la seconda lingua è stimolante anche in questo senso.

 GUARDARE LA TV IN LINGUA ORIGINALE

A seconda della lingua che volete insegnare al bambino, cercate di guardare i film e le serie tv sempre in originale. Anche riguardando i cartoni animati più volte: è un metodo indiretto davvero utile ed efficace. E poi, in questa maniera, non stravolgerete le abitudini se già siete soliti guardare i programmi non doppiati

ASCOLTARE LE CANZONCINE

Sì, le classiche filastrocche in inglese: un consiglio banale? No, perché grazie alla musicalità e alle allitterazioni le canzoni e le filastrocche permettono di imparare divertendosi.

LEGGERE I LIBRI IN LINGUA

Anche questa può essere una delle attività che si svolgono prettamente nella seconda lingua: i libri, almeno nei primi anni, possono essere prevalentemente in inglese, in spagnolo, in hindi, in ghanese...

SCEGLIERE UNA O UN BABYSITTER CHE PARLI LA LINGUA

Se il bimbo o la bimba passano molto tempo con una tata o un babysitter, approfittatene: assumete una persona che parli la lingua che parlate come secondo idioma in famiglia e chiedete di parlare sempre quella.

FREQUENTARE AMICI INTERNAZIONALI

Altro consiglio è quello di approfittare delle amicizie internazionali: frequentate amici e amiche che parlino un'altra lingua, magari con bimbi piccoli anche loro, organizzate uscite, telefonate, giochi...

ASCOLTARE GLI AUDIOLIBRI

In macchina è bellissimo e stimolante: invece della radio, scegliete degli audiolibri per bambini in lingua. Non è solo un'occasione per ascoltare il linguaggio e impararlo meglio, ma è piacevolissimo e divertente, stimolante e coinvolgente.

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1873-2023: SI CELEBRA IL 150° ANNO DALLA MORTE DI ALESSANDRO MANZONI

Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutti a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien quasi a un tratto, tra un promontorio a destra e un’ampia costiera dall’altra parte.”

Così inizia il romanzo “I Promessi Sposi” scritto da Alessandro Manzoni tra il 1825 e il 1826.
Oggi, però, non scriverò nulla sulle sue opere (anche se prometto che ci sarà prima della fine del 2023 un articolo dedicato!) ma della vita dello scrittore. Infatti, in questo 2023 si celebrano i 150 anni dalla sua morte.

Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni (nome completo), o - semplicemente - Alessandro Manzoni, nasce a Milano il 7 marzo 1785. I suoi genitori erano Pietro Manzoni, signore di Moncucco, una cascina di Garbagna Novarese (in provincia di Novara, Piemonte) e Giulia Beccaria, figlia del celebre Cesare Beccaria.

Sebbene fosse nato a Milano in via San Damiano n°20 (casa ancora esistente), è nel lecchese che trascorrerà la sua infanzia e fanciullezza. I primi anni di vita li passa nella cascina Costa di Galbiate, cresciuto da una contadina del posto, Caterina Panzeri, per poi andare nella villa rustica di Caleotto, proprietà del padre.

Il 13 ottobre 1791 iniziò gli studi al collegio San Bartolomeo dei somaschi nella città di Merate, dove restò per cinque anni, fino al 1796, per poi andare da aprile 1796 a settembre 1798 a Lugano nel collegio di Sant’Antonio e finire gli studi dal 1798 al 1801 al collegio Longone di Milano, gestito dai padri Barnabiti.

Nella sua vita Alessandro Manzoni, oltre all’attività da scrittore, ricoprì anche ruoli politici con il partito Destra Politica. Fu anche deputato del Regno di Sardegna dal 17 al 21 ottobre 1848 e Senatore del Regno d’Italia dall’8 giugno 1860 fino al 22 maggio 1873. Si sposò due volte, la prima moglie fu Enrichetta Blondel, la seconda Teresa Borri. 

Alessandro Manzoni morì infine a Milano il 22 maggio 1873.

Per conoscere meglio Alessandro Manzoni, ecco alcuni luoghi da visitare:

·         Casa natia a Milano in via San Damiano n°20;

·         Casa della famiglia Manzoni a Milano in via Morone n° 1, dove attualmente sono presenti il “Museo Manzoniano”, “Centro Studi Manzoniani” e “Società Storica Lombarda”;

·         Cimitero Monumentale di Milano, dove è sepolto Alessandro Manzoni;

·         Città di Lecco e dintorni.

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CORSI E RICORSI DI UN FUORICORSO

Cosa significa essere fuoricorso? Semplicemente essere iscritti all'università oltre gli anni regolamentari, ovvero quelli che IN TEORIA sarebbero previsti per il completamento di un corso di studi e per acquisire il titolo tanto agognato di dottore.

Eppure, al giorno d'oggi, con la competizione spinta al massimo, sembra quasi una parolaccia.

Sembra quasi che chi finisce fuoricorso sia obbligato a sentirsi inadeguato, inadatto, un fallito, con conseguenze che possono arrivare ad essere tragiche e, nel peggiore dei casi, mortali. È una regola non scritta che se non sei in regola con il piano di studi, semplicemente non sei in regola, non sei sulla strada giusta, anzi, sei uno sbandato che non sa che fare della propria vita, che non ha prospettive o voglia di costruirsi un futuro.  

Le Università, dal canto loro, tendono a premiare ovviamente il merito, con borse di studio per chi fa percorsi netti, con voti alti e magari in tempi record, con esaltazione spesso da parte dei mass-media, che si accorgono dell’altra metà della platea studentesca solo se interviene una tragedia. Una che rispetti i criteri di “tragedia vera” però, tale da meritare l’attenzione della stampa. E gli studenti più fragili, quelli che vedono il proprio futuro sfuggire dalle mani a causa di un esame che non va, di un mancato supporto, di un blocco magari emotivo o psicologico? Loro non contano niente? Le loro difficoltà sono un problema solo loro? Sono loro che non vogliono impegnarsi, in fondo. E così, fra spallucce e frasi fatte, si viene lasciati da soli, a cercare giustificazioni esterne o colpe personali. E a “punire” questa svogliatezza, intervengono tasse e sovratasse e perdita di tutte quelle agevolazioni che tanto si vantano di garantire il diritto allo studio.

Quando si è studenti, si rischia di essere sopraffatti da tutto ciò e ci si sente frustrati nel non riuscire in quello che per gli altri sembra semplice…non ci si accorge che andare fuoricorso non significa perdere valore come persona. Lavorare mentre si studia potrebbe sembrare una perdita di tempo che ritarda gli esami, ma in realtà fa guadagnare esperienza, qualunque sia il lavoro. Partecipare ad attività e frequentare associazioni universitarie o di volontariato ci fa crescere, ci mette in condizioni di collaborare con gli altri e, soprattutto, di acquisire quelle famose SOFT SKILLS di cui si sente tanto parlare e che tanto sono ricercate dalle aziende e dai datori di lavoro. Perfino ripetere più volte uno stesso esame, per quanto possa sembrare avvilente e fallimentare, in realtà aiuta molto a consolidare conoscenze e interiorizzarle in una maniera che neanche si può immaginare. Banalmente, vivere. 

Per cui, cari fuoricorso, non scoraggiatevi. Non valete di meno come studenti se invece di laurearvi in 3 anni lo fate in 4,5 o più, ognuno ha i propri tempi, il proprio personale percorso con le proprie difficoltà da affrontare e superare. Ognuna di queste cose vi arricchisce come persone e vi rende ancor più pronti ad affrontare il mondo e ad uscirne vittoriosi.

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ISCRIZIONI ALL’ANNO SCOLASTICO 2023/2024, LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE: IL 57,1% SCEGLIE IL LICEO

L’anno scolastico 2022/2023 è giunto al termine. La maturità anche quest’anno è arrivata e segna il tramonto delle attività scolastiche. Ci si rivede tutti a settembre.
Ma quali sono state le scelte degli studenti all’ultimo anno delle scuole medie? A gennaio, il Ministero dell’Istruzione ha comunicato i primi dati dopo le iscrizioni online.
Che cosa hanno scelto dunque gli studenti e le studentesse come scuole superiori?

1.     Licei: sono stati scelti dal 57.1% dei neoiscritti, con un aumento dello 0.5% rispetto all’anno scolastico 2022/2023;

2.     Istituti Tecnici: sono stati scelti dal 30.9%, con un aumento dello 0.2% rispetto all’anno precedente;

3.     Istituti Professionali: sono stati scelti dal 12.1%, con una diminuzione del 0.7%.

In particolare, la regione con il maggior numero di iscritti ai Licei è il Lazio (69.7%), quella con il maggior numero di iscritti agli Istituti Tecnici è il Veneto, mentre l’Emilia-Romagna è la regione con più iscritti in Istituiti Professionali (15.6%).Ma vediamo ora nel dettaglio gli iscritti ai 3 indirizzi.

Liceo

1.     Liceo Scientifico: è la prima opzione tra i licei con il 26.1% di iscritti ed un aumento dello 0.1% rispetto all’anno 2022/2023 (Liceo scientifico 14.1%, Liceo Scientifico – Scienze Applicate 10.0%, Liceo Scientifico – sezione Sportivo 2%);

2.     Liceo Scienze Umane: è la seconda scelta tra i licei con l’11.2% di iscritti ed un aumento dello 0.9% rispetto all’anno precedente (Liceo Scienze Umane 7.2%, Liceo Scienze Umane – Economico Sociale 3.9%);

3.     Liceo Linguistico: è stato scelto dal 7.7% di neoiscritti, con un aumento dello 0.3%;

4.     Liceo Classico: il 5.8% degli iscritti ha scelto questo indirizzo, con una diminuzione dello 0.4% rispetto all’anno scolastico 2022/2023;

5.     Liceo Artistico: rappresenta la scelta per il 4.9% degli iscritti, con una diminuzione del 0.6% rispetto all’anno precedente;

6.     Liceo Musicale e Coreutico: è stato scelto dallo 0.9% degli iscritti, con un aumento dello 0.2%;

7.     Liceo Europeo/Internazionale: è stato scelto dallo 0.4% dei neoiscritti con una diminuzione dello 0.1% rispetto all’anno scolastico 2022-2023;

Istituti Tecnici

1.     Settore Tecnologico: è la prima scelta tra gli studenti che scelgono un Istituto Tecnico con il 19.4% di iscritti (Informatica e Telecomunicazioni 6.0%, Meccanica, Meccatronica e Energia 2.8%, Chimica, Materiali e Biotecnologie 2.4%, Elettronica ed Elettrotecnica 2.1%, Costruzioni, Ambiente e Territorio 1.9%, Agraria, Agroalimentare e Agroindustria 1.5%, Grafica e Comunicazione 1.4%, Trasporti e Logistica 1.1%, Sistema Moda 0.3%);

2.     Settore Economico: è stato scelto dall’11.5% dei neoiscritti (Amministrazione, Finanza e Marketing 8.7%, Turismo 2.8%);

Istituti Professionali

Si aggiudicano il podio:

1.     “Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera” con il 4.0% di iscritti;

2.     A parimerito “Manutenzione e Assistenza Tecnica” e “Servizi per la Sanità e l'assistenza Sociale” con l’1.6% di neoiscritti ciascuno;

3.     Servizi Commerciali con l’1.3% di neoiscritti (Industria e Artigianato per Il Made In Italy 1.1%, Agricoltura, Sviluppo Rurale, Valorizzazione dei Prodotti del Territorio e Gestione delle Risorse Forestali e Montane 0.8%, Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale 0.7%, Arti Ausiliarie delle Professioni Sanitarie: Odontotecnico 0.5%, Servizi Culturali e dello Spettacolo 0.3%, Arti Ausiliarie delle Professioni Sanitarie: Ottico 0.1%, Gestione delle Acque e Risanamento Ambientale 0.0% Pesca Commerciale e Produzioni Ittiche 0.0 %).

E voi, che indirizzo avete scelto? Fatecelo sapere nei commenti!

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