Cinque motivi per cui una vacanza studio all’estero è una MUST EXPERIENCE!
Agita e spaventa i genitori per una lunga serie di motivi: la paura della distanza, la mancanza di un controllo diretto, e ultima, ma sicuramente incisiva, l’ingenza della spesa economica. Eppure un’esperienza all’estero è un boost improvviso per la crescita e la responsabilizzazione di un adolescente, un’opportunità preziosa e imperdibile che si può rivelare uno dei migliori investimenti per l’educazione e la formazione.
Ecco quindi una sintesi dei 5 motivi per cui vale assolutamente la pena prendere in considerazione l’ipotesi di un viaggio studio all’estero:
- L’uscita dal nido: Essere soli in una nazione straniera crea inizialmente un forte disagio. Sapere che non basta una chiamata per essere raggiunti dai genitori, che sia per ottenere un passaggio oppure per risolvere un problema, è sicuramente un sentimento che destabilizza e inquieta. È però proprio questa sensazione di necessità di forza interiore che spinge a credere e a ricercare le proprie risorse personali, muovendosi spontaneamente verso una responsabilizzazione e una crescita di consapevolezza e fiducia in sé stessi.
- La responsabilizzazione: Uscire dal nido comporta essere adulti o per lo meno avere un’anticipazione di quello. Significa saper gestire il proprio tempo, il proprio spazio, i propri soldi e le proprie dinamiche. Scoprire come lavare i vestiti o come arrivare ad un appuntamento se non suona la sveglia, porta subito ad assaggiare la vita da adulti. Una prova generale che porta senza dubbio riflessioni e benefici.
- La rottura della comfort zone: Piace a tutti, bambini, adolescenti o adulti. La zona di comfort dona sicurezza, protezione e placa i pensieri. Quando la vita costringe ad uscirne ci si ritrova spiazzati e spaesati, ma successivamente sprona e stimola e induce a crescere. Abituarsi a conoscere da giovani il lato positivo dell’out of the comfort zone, prepara al cambiamento e allena lo stimolo di adattamento.
- Nuovi legami ed amicizie: Ogni relazione ci regala qualcosa, apre i nostri orizzonti e allarga la nostra conoscenza. Tendiamo a circondarci di persone che ci assomigliano e che la vedono come noi, ma sono proprio le amicizie sorprendenti e inaspettate quelle a creare i legami più profondi e duraturi nel tempo. Vivere un’esperienza all’estero apre la possibilità di creare contatti e relazioni ricche di novità e nuovi punti di vista.
- Un vero full immersion linguistico: In Italia, si sa, i docenti di lingua straniera sono raramente madrelingua e quello che impariamo è un inglese, un francese, uno spagnolo o un tedesco, accademico, grammaticalmente corretto, ma privo di quella densità e freschezza della lingua parlata dai native speakers. Prendere il pane, ordinare al ristorante, chiedere informazioni o relazionarsi con i local, costringe a conoscere il cuore pulsante della lingua, la parte viva e in continua evoluzione, quella che mostra la vera forma mentis di un paese e di una popolazione che non sia la propria. Insegna ad esprimere i sentimenti, le idee e la gestualità corporea in un modo nuovo e diverso, aprendo la mente a nuovi schemi o rompendo quelli troppo rigidi già presenti.
Un’esperienza all’estero quindi, che sia in un’host family, in un college o in un appartamento privato, è come un viaggio condensato che rimarrà indelebile nella memoria di chi ha la fortuna di viverlo. Può durare un paio di settimane, un mese o un’estate, può essere a distanza di treno, di macchina o di aereo transoceanico, ma sarà senza alcun dubbio una parentesi di vita che rimarrà nei ricordi come un punto di svolta, un piolo più in alto della vita, una piccola tappa di crescita personale.
Una Must Experience di cui si sarà sempre grati!
Eleonora G.