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Come gestire un adolescente in piena crisi

Come gestire un adolescente in piena crisi

Genitori di 15enni allo sbaraglio non temete, arrivano i consigli de Il-Cubo, tutta la nostra esperienza al vostro servizio!

 

-Il ragazzo risponde male/ è sbruffone,  saccente o strafottente/ si crede un super uomo/:

Non è cattivo o maleducato, è solo incazzato (scusate il francesismo) con tutto il mondo e può solo sfogarsi liberamente con un  genitore. Con questo non vuol dire che devi stare a subire ma nemmeno attaccare lite. E allora che fare? La cosa migliore è chiedere quasi con ingenuità ed eccessiva umiltà : <<Scusa ma cosa ti ho fatto?>> Si sentirà così in colpa, come un cagnolino indifeso! Ecco che avrete risvegliato la vocina nella sua coscienza. Non resta che aspettare, se la situazione non si calma continua a leggere.

 

-Il ragazzo non parla / si chiude in se stesso / litiga facilmente con tutti:

Quando senti che nessuno al mondo può capirti, l' unica alternativa è startene da solo, e così a noi sembrerà di parlare con una statua di pietra! Ma siamo certi che sono solo i ragazzi a chiudersi in se stessi? Dobbiamo iniziare a considerare che anche noi potremmo averci messo lo zampino! L' abbiamo educato a parlare con noi con serenità di ogni cosa? No?!? Non rammarichiamoci c'è un rimedio! Il ragazzo deve essere in grado di autogestirsi , non gli vanno date dirette attenzioni: lui si nutre di queste! A nessuno, specie a un giovane, piace non essere considerato ed ecco che torneranno, bisogna tenere duro ! Non è facile ma il risultato è pressoché garantito!

 

-Il ragazzo ha una repulsione verso la scuola:

Conosciamo ben pochi studenti che amano studiare specie giovani o giovanissimi , la vera repulsione non è verso la scuola,  nessuno odia così tanto edifici in calcestruzzo e mattoni , e nemmeno verso professori (anche se ne esistono di molto antipatici), in questo caso il problema è da ricercare nella relazioni di classe. Un ragazzo che ha repulsione della scuola è uno che non sta bene con i compagni, che non si sente accettato, che consegue, molto probabilmente, scarsi risultati che lo bloccano in un loop infinito : scarse relazioni, scarsa motivazione, scarsi risultati ,quindi scarse relazioni e così via. Importante: non fate l’errore di dire che vostro figlio si relaziona bene con i compagni ma ha repulsione verso la scuola, non conta la quantità delle relazioni ma la loro qualità!

 

-Il ragazzo non fa altro che giocare ai videogame , non esce di casa nemmeno in una splendida giornata di sole:

Chiariamo subito che le punizioni sono per i bambini , quindi sequestrare i joystick o i cavi della consolle vi farà solo passare da folli e soprattutto incoerenti : <<Perché mi ha comprato la consolle e poi non mi dai i cavi?!>> Questo si chiederanno i ragazzi, allora come agire?  Bisogna fare un discorso prettamente economico e molto pragmatico : <<Vuoi il nuovo gioco della play station ? Te lo compri! , vuoi la play station te la compri , vuoi usare tonnellate di corrente per giocare ? Paga la bolletta del Enel!>>  Non temete, il consiglio non si ferma qui,  non vogliamo fare di voi dei genitori insensibili. Questa è solo la fase bastone, ora vediamo la fase carota . Dobbiamo far associare al ragazzo una felicità se fa qualcosa di buono, ad esempio :<<Se prendi un bel voto ti prendo il gelato>> Ma senza concordare prima la promessa! Piano piano assocerà sensazioni positive a risultati positivi. 

 

-Il ragazzo non ha amici:

 

Pessimo problema , forse il peggiore tra tutti. Dobbiamo stimolarlo alle relazioni con gli altri, introducendolo in ambienti nuovi oltre la scuola, come l’oratorio, uno sport , una scuola di musica ,  o un hobby. A scuola si incontrano persone (i compagni di classe) che ci sono state “assegnate d'ufficio”, fuori possiamo costruire relazioni con chi ci pare , ma non riuscire a farlo a suola (ossia un ambiente ricco di varietà di caratteri e persone) denota un malessere interiore complesso, se la cosa persiste con l' avvicinarsi della maggiore età, è meglio rivolgersi a un esperto in psicologia adolescenziale, ma non dimentichiamo che possiamo anche essere noi i suoi amici. Non è poi così difficile fare il genitore/amico! Gli insegneremo, da genitori , a coltivare le relazioni con le persone e quindi ad avere amici. 

 

-Il ragazzo elogia solo i suoi amici , sembra che loro abbiano più importanza di te e alcuni suoi amici nemmeno ti piacciono:

I giovani e i giovanissimi trovano nell'amicizia con i coetanei una sorta di nuova famiglia che fa sentire protetti (è solo una sensazione che presto svanirà) e soprattutto capiti (tanti interessi in comune) quindi è normale che il ragazzo privilegi "l' autorità” dell' amico che dice  << Stasera usciamo e facciamo questo>>,  anziché quella di un genitore. Stando attenti con la coda dell'occhio che il ragazzo non finisca in situazioni spiacevoli, ma concedendogli un giusto e coerente (coerente con i suoi successi) grado di libertà, attendiamo che si renda conto di quanto possa essere dura la delusione da parte di un amico, quando ti tradisce o scompare perché si fidanza o prende una strada che tu non vuoi prendere; a quel punto capirà che la sua vera famiglia c'è sempre e continua a stargli accanto.

 

Spesso molti problemi che hanno i ragazzi sono diretta conseguenza di azioni o comportamenti anche involontari dei genitori; Per motivare tuo figlio puoi leggere anche Come motivare un alunno

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