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DIPENDENZA DAI VIDEOGIOCHI? NO, GRAZIE IO GIOCO IN MANIERA INTELLIGENTE!

Oggi affrontiamo un tema molto discusso sul quale pare che ci siano fazioni ben schierate l’una (genitori) contro l’altra (figli): l'utilizzo dei videogiochi.

Infatti se pur esista una vera e propria dipendenza dai videogame, bisogna cercare di capire dove stia la linea di confine con il loro normale utilizzo ed accettare che apportino anche dei benefici.

E la soluzione non è il proibizionismo, ma proporre invece valide e stimolanti alternative ed incoraggiare il ragazzo nelle proprie scelte.
Vediamo come assieme!

Non si può negare che la dipendenza sia ormai entrata ufficialmente a far parte delle classificazioni diagnostiche più importanti.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inserito il "gaming disorder", ossia l'uso compulsivo dei videogiochi, nella International Classification of Diseases (ICD), classificazione internazionale delle patologie, definendolo come "una serie di comportamenti persistenti o ricorrenti che prendono il sopravvento sugli altri interessi della vita".

Un utilizzo distorto ed eccessivo quindi può portare ad una dipendenza talvolta talmente forte da compromettere lo svolgimento di tutte le altre normali attività quotidiane, la salute fisica e le relazioni sociali.

Quando si può parlare di uso compulsivo e come si innesca il circuito della dipendenza?
Qui arriva il punto cruciale sul quale porre particolare attenzione.


Non è certo l'uso in sé dei videogiochi che deve essere vietato.
Giocare in maniera intelligente infatti, può attivare una serie di capacità cognitive come il problem solving, l’attenzione prolungata e la reattività. Molti videogiochi, in modalità in multi-player permettono ai ragazzi di giocare contemporaneamente con i loro amici anche quando non sono fisicamente vicini.
Questo può favorire la cooperazione e il rispetto degli spazi, delle regole e dei tempi dell’altro, aiutarli a gestire le frustrazioni e ad affrontare le sconfitte.

Per questa ragione è fondamentale comprendere il confine tra gioco e dipendenza.

Il disagio si manifesta quando avviene un utilizzo continuativo e sistematico che prende il sopravvento, occupa gran parte della giornata e finisce col sostituirsi ad ogni attività quotidiana.
Isolarsi dalle relazioni, modificare le proprie abitudini, evadere dalla quotidianità, avere esplosioni di rabbia, sono alcune delle problematiche che vivono i giovani con dipendenza.
Non si tratta quindi solo del numero di ore trascorse davanti agli schermi.

Il circuito della dipendenza cresce in modo graduale, si tratta di un avvicinamento lento e inesorabile che tende infine a strutturarsi.

Piuttosto che attaccarli, è meglio capire assieme come sfruttare la capacità di vivere in multitasking, senza perdere l’aderenza con la realtà.

Da entrambe le parti, ci si dovrebbe ricordare quali sono i veri valori e le cose importanti per tutti, soprattutto per gli adolescenti: socializzare, sperimentare cose nuove e affrontare il mondo.

Per questo una valida alternativa è quella di avere un hobby!

Offre uno sfogo allo stress e si può concentrare l’energia accumulata in qualcosa di positivo.
Ottima opportunità di incontrare altri coetanei, scoprire nuovi interessi, sviluppare abilità personali e divertirsi.

Vediamo assieme qualche idea?!

Leggere! è importante per tutte le età vero, ma leggere le cose che ci interessano davvero può aiutarci in futuro per comprendere meglio i nostri interessi.

Scrivere! ottimo modo per usare le proprie capacità creative, per esprimere pensieri e sentimenti. Utile per iniziare a proporre a noi stessi nuove idee e perché no, soluzioni ad eventuali problemi che dobbiamo affrontare.

Suonare uno strumento! memoria, motivazione, perseveranza, pazienza e soddisfazione, giusto per citare pochi dei tanti aspetti che questa attività può migliorare.

Fare da tutor! insegnare ad altri studenti un argomento particolare o una materia nel quale si è particolarmente bravi, può essere motivante e può far guadagnare dei soldi extra. È un’ottima cosa da aggiungere ad un curriculum, poiché dimostra responsabilità e capacità di essere leader.

Progetti fai da te! semplici da realizzare, attraverso piccoli e personali progetti si può esprimere la propria personalità. Inoltre il prodotto finito può essere fonte di un guadagno extra se venduto!

 

Quindi non resta da fare che “abbassare le armi” in questa guerra e rendersi conto delle reali problematiche ma anche delle capacità personali dei ragazzi, incoraggiandoli in quello che possa dare loro la giusta motivazione per arricchirsi come persone.

Lorenza M.

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