La storia ci circonda, seconda puntata!
Oggi siamo nel mondo antico per conoscere i Barbari!
I Romani consideravano Barbari i popoli nomadi, di stirpe germanica, che fin dal I secolo a.C. si erano stanziati nei territori bagnati dai fiumi Danubio, Reno e Vastola.
I Romani entrarono in contatto con i Germani nel I secolo a.C. quando il grande condottiero romano Giulio Cesare provò a sottometterli, senza successo, nel 50 a.C.
Queste popolazioni si muovevano spesso poiché la loro economia si basava sulla pastorizia, da cui ottenevano latte e carne, e quindi quando non avevano più animali si spostavano alla ricerca di nuove terre. I Germani si muovevano a cavallo e costruivano case con materiali semplici come legno, argilla o paglia.
Di conseguenza, i Germani facevano della guerra la loro principale attività: conquistavano città e villaggi per ottenere terre, schiavi e cibo.
I Romani a partire dal I secolo a.C. iniziarono a costruire una serie di fortificazioni, denominate Limes, per impedire ai Germani di poter penetrare nei territori dell’Impero.
Da un punto di vista sociale i Germani avevano un’organizzazione basata sulla famiglia. Un’insieme di famiglie formavano un clan: entità principale che prendeva decisioni legate alla guerra o alla pace. L’insieme di più clan formava una tribù.
I Germani utilizzavano come forma di scrittura le rune: una combinazione di disegni, incisi su pietra o metallo, e simboli. Comunicavano con gli dèi per fare rituali e formule magiche capaci di richiamare il bene e allontanare il male. Erano politeisti e veneravano molte divinità legate alla natura. Le divinità principali erano Wotan (Odino), i figli Thor (dio del fulmine e del tuono) e Loki (dio del male).
I guerrieri e gli eroi caduti in battaglia erano accolti nella Walhalla (sala dei morti in battaglia).
Con il passare del tempo il Limes divenne un luogo di contatto e scambio tra Barbari e Romani. Il III secolo d.C. fu caratterizzato da questo fenomeno.
Curiosità: il verbo inglese to write (scrivere) deriva da una parola germanica che significava “incidere”.
Andrea