La storia ci circonda, prima puntata!
Oggi siamo in Campania, alla scoperta della città Vanvitelliana.
Caserta è una città dalle antichissime origini: sono stati ritrovati reperti archeologici appartenenti a popolazioni come Etruschi, Sanniti, Romani ed anche Osci. Inizialmente nata con il nome di Calatia, fu conquistata nel 423 a.C. dai Sanniti e si schierò nel conflitto romano-cartaginese del III secolo a.C. in favore di Annibale, subendo in seguito la frammentazione del proprio territorio da parte dell’impero Romano. Nel periodo medievale fu distrutta dai Longobardi, che nel VIII secolo d.C. la conquistarono per opera di Pandone Il Rapace. Nel IX secolo Caserta, conosciuta con il nome di Casairta, apparteneva al Ducato di Benevento. Il centro della città era identificato in Casertavecchia, un borgo che sorge sulle pendici dei monti Tifatini a 400 metri d’altezza. Si sviluppò l’apparato religioso grazie all’instaurazione della diocesi che portò alla costruzione del palazzo vescovile e del duomo. Grazie a questi nuovo aspetto vi fu anche un’importante incremento demografico. Conquistata nel 1057 dai Normanni, popolo di origine Scandinava, divenne Contea grazie a Ruggiero II che fondò lo Stato Casertano. Il borgo successivamente passò a Federico II di Svevia che lo affidò al Conte Riccardo Di Lauro, che aveva svolto l’incarico di vicario imperiale presso la corte Federiciana. Successivamente la famiglia Della Ratta ottenne la signoria della città e la figlia del conte Francesco sposò Andrea Matteo Acquaviva, Conte di Conversano, conservando la città fino al XVIII secolo. Il feudo passò alla famiglia dei Caetani che per problemi economici fu costretta a venderla ai Borbone di Napoli. Il re Carlo III decise di costruire una maestosa reggia che fosse superiore a tutte le altre d’Europa. Affidò l’incarico a Luigi Vanvitelli, uno dei maggiori architetti nel panorama internazionale dell’epoca. Il palazzo reale divenne la residenza estiva dei Borbone. Inoltre, Ferdinando IV fece costruire a fine Settecento una residenza ed una fabbrica per la produzione della seta in località San Leucio. Nominata nel 1819 capoluogo di provincia della Terra di Lavoro, Caserta nel 1841 divenne anche la sede vescovile che fu trasferita dal borgo di Casertavecchia per volere di Papa Gregorio XVI. In quel periodo Caserta ha raggiunto l’apice dello sviluppo culturale ed economico. Nel secolo scorso la città campana è stata sede dell’Accademia dell’Aeronautica Militare Italiana nel periodo compreso tra il 1926 e il 1943. Nel 1997, a sugellare l’importanza del patrimonio storico - culturale che rappresenta, la Reggia di Caserta ed il suo parco sono stati inseriti nella World Heritage List dell’Unesco.
Andrea