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CORSI E RICORSI DI UN FUORICORSO

Cosa significa essere fuoricorso? Semplicemente essere iscritti all'università oltre gli anni regolamentari, ovvero quelli che IN TEORIA sarebbero previsti per il completamento di un corso di studi e per acquisire il titolo tanto agognato di dottore.

Eppure, al giorno d'oggi, con la competizione spinta al massimo, sembra quasi una parolaccia.

Sembra quasi che chi finisce fuoricorso sia obbligato a sentirsi inadeguato, inadatto, un fallito, con conseguenze che possono arrivare ad essere tragiche e, nel peggiore dei casi, mortali. È una regola non scritta che se non sei in regola con il piano di studi, semplicemente non sei in regola, non sei sulla strada giusta, anzi, sei uno sbandato che non sa che fare della propria vita, che non ha prospettive o voglia di costruirsi un futuro.  

Le Università, dal canto loro, tendono a premiare ovviamente il merito, con borse di studio per chi fa percorsi netti, con voti alti e magari in tempi record, con esaltazione spesso da parte dei mass-media, che si accorgono dell’altra metà della platea studentesca solo se interviene una tragedia. Una che rispetti i criteri di “tragedia vera” però, tale da meritare l’attenzione della stampa. E gli studenti più fragili, quelli che vedono il proprio futuro sfuggire dalle mani a causa di un esame che non va, di un mancato supporto, di un blocco magari emotivo o psicologico? Loro non contano niente? Le loro difficoltà sono un problema solo loro? Sono loro che non vogliono impegnarsi, in fondo. E così, fra spallucce e frasi fatte, si viene lasciati da soli, a cercare giustificazioni esterne o colpe personali. E a “punire” questa svogliatezza, intervengono tasse e sovratasse e perdita di tutte quelle agevolazioni che tanto si vantano di garantire il diritto allo studio.

Quando si è studenti, si rischia di essere sopraffatti da tutto ciò e ci si sente frustrati nel non riuscire in quello che per gli altri sembra semplice…non ci si accorge che andare fuoricorso non significa perdere valore come persona. Lavorare mentre si studia potrebbe sembrare una perdita di tempo che ritarda gli esami, ma in realtà fa guadagnare esperienza, qualunque sia il lavoro. Partecipare ad attività e frequentare associazioni universitarie o di volontariato ci fa crescere, ci mette in condizioni di collaborare con gli altri e, soprattutto, di acquisire quelle famose SOFT SKILLS di cui si sente tanto parlare e che tanto sono ricercate dalle aziende e dai datori di lavoro. Perfino ripetere più volte uno stesso esame, per quanto possa sembrare avvilente e fallimentare, in realtà aiuta molto a consolidare conoscenze e interiorizzarle in una maniera che neanche si può immaginare. Banalmente, vivere. 

Per cui, cari fuoricorso, non scoraggiatevi. Non valete di meno come studenti se invece di laurearvi in 3 anni lo fate in 4,5 o più, ognuno ha i propri tempi, il proprio personale percorso con le proprie difficoltà da affrontare e superare. Ognuna di queste cose vi arricchisce come persone e vi rende ancor più pronti ad affrontare il mondo e ad uscirne vittoriosi.

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