L'ATTUALITÀ DI MADAME BOVARY
Stiamo vivendo un'epoca di cambiamenti epocali, in cui ogni giorno veniamo messi a confronto con le nostre credenze. Leggere può essere un modo per riflettere, per confrontarci con i nostri pensieri e sensazioni e per attraversare tutte le emozioni che certi periodi comportano. Questo è ancora più vero se si leggono le esperienze e le vicende di tutti coloro che, personaggi reali o fittizi, si sono ritrovati a vivere nel passaggio da un'era all'altra, nell'incertezza più totale.
Il romanzo Madame Bovary ne è un esempio. L'autore, Gustave Flaubert, si nasconde dietro Emma ("Madame Bovary c'est moi", Sono io Madame Bovary - diceva) per mostrare al suo pubblico di lettori quanto fosse difficile passare da un'epoca in cui ideali e sentimenti venivano fortemente propugnati come sublime stato dell'essere e come profonda - se non unica - ragione di vita, a un'epoca nuova, molto più industrializzata, dove le campagne si svuotavano e si cercava un lavoro meglio pagato nelle città, che si scopriva essere, di fatto, forse peggio del precedente lavoro agricolo. Questi nuovi lavoratori avevano infatti cessato di dipendere dai ritmi della natura, ma avevano iniziato a vivere sulla base di turni di lavoro massacranti in fabbriche putrescenti, senza alcuna garanzia di sicurezza, ottenendo talvolta anche meno di che vivere rispetto a prima.
Emma Bovary non sogna Parigi per andare a lavorare in una fabbrica, ma poiché desidera inserirsi nella créme della società parigina, essere circondata dal lusso e dagli eventi mondani. Quando però dovrà fare i conti con la sua cruda realtà entrerà in forte crisi...e con parecchie ripercussioni.
Questo articolo non è pensato per criticare le Madame Bovary che vivono in noi. Possiamo fare dell'autoironia quando rincorriamo le nostre illusioni, come fece Flaubert attraverso Emma Bovary, ma possiamo anche armarci di pazienza, confrontarci con i libri, con le persone, con gli psicologi o altre figure professionali per riappropriarci del coraggio di vivere quando siamo in crisi e prevenire scelte unicamente dettate dalla paura del futuro.
E magari possiamo permetterci di sorridere a prescindere, di avere paura e anche di sognare, alternativamente o contemporaneamente.